Nonostante le evidenze scientifiche non abbiano ancora stabilito una chiara connessione diretta tra il fumo e il dolore nociplastico, il legame con patologie associate a questa forma di dolore cronico è ben documentato. Ad esempio, la lombalgia, l’emicrania e la fibromialgia, che condividono componenti di dolore nociplastico, mostrano una maggiore incidenza tra i fumatori.3
Il fumo è, inoltre, correlato ai disturbi del sonno quali insonnia e riduzione della qualità del riposo, in maniera proporzionale alla quantità di sigarette fumate: maggiore è il numero di sigarette fumate, più gravi diventano i disturbi legati al sonno che, insieme a stanchezza e affaticamento, sono comorbidità spesso presenti nel dolore nociplastico. Questo potrebbe spiegare perché i fumatori affetti da dolore cronico soffrano più frequentemente di questi problemi, rispetto ai non fumatori.5,6
Anche i disturbi dell’umore, un’altra condizione frequentemente associata al dolore nociplastico, sono correlati al consumo di tabacco.5,7 Numerose ricerche hanno evidenziato, infatti, che i fumatori hanno un maggior rischio di sviluppare depressione, fenomeno che aumenta notevolmente nei soggetti che soffrono di dolore cronico rispetto ai non fumatori.6,7
Un’ulteriore associazione potrebbe, infine, riguardare l’infiammazione: è noto, infatti, che il fumo può aumentare i livelli infiammatori, già elevati in alcuni pazienti con dolore nociplastico.8,9
Nuovi studi sono necessari per approfondire la correlazione tra consumo di tabacco e dolore nociplastico. In attesa di ulteriori conferme, è importante ricordare che il fumo ha effetti sistemici che compromettono la salute complessiva ed un organismo già di per sé indebolito può diventare più vulnerabile a un’alterata percezione del dolore.10,11
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